Di ritorno da uno scambio culturale con la Francia dove ho accompagnato un gruppo di studenti, ho avuto modo di riflettere sulla differenza che più balza all’occhio fra il sistema scolastico francese e quello italiano. E la differenza di cui parlo non è, per esempio, la diversa suddivisone degli anni scolastici, o la diversa scansione dei periodi di sospensione delle attività didattiche; e non è nemmeno la diversa – e più sostanziosa! – paga dei colleghi d’oltralpe, o il fatto che non abbiamo obblighi di sorveglianza – ci sono i collaboratori scolastici per questo – . La vera, indiscutibile, eclatante differenza fra la scuola francese e quella italiana e che rende i due sistemi scolastici totalmente incompatibili è costituita dalle borracce! Sembra incredibile ma gli alunni francesi non ce l’hanno! I pavimenti delle aule o i banchi non sono ingombri di questi all’apparenza innocui oggetti che però, nelle mani sbagliate, potrebbero causare danni incalcolabili. Non ci sono alunni che ogni cinque minuti ti chiedono di andare a riempire le loro capienti borracce ipertecnologiche e capaci di resistere a un inverno nucleare. Nulla di tutto questo avviene eppure, sembra quasi incredibile, gli studenti francesi sopravvivono! E appaiono anche ben idratati: non hanno labbra screpolate, segni di disidratazione; non accusano crampi a causa della mancata reintegrazione dei sali e, se penso all’inusitata quantità di acqua che i nostri studenti ingurgitano nell’arco di una mattinata, mi viene in mente solo una spiegazione: gli studenti francesi sono passati al successivo livello evolutivo e hanno sviluppato una tolleranza alla sete che ancora i nostri si sognano. Probabilmente accumulano riserve idriche in una sorta di stomaco secondario, un abomaso che i bambini in Francia sviluppano già in età prescolare, frutto magari di un carattere recessivo diventato dominante durante gli anni di privazioni della rivoluzione francese. Una rivoluzione che quindi ha liberato le generazioni future anche dalla sete e che, speriamo, un novello Napoleone sappia esportare anche da noi per liberarci dalla dittatura delle borracce! LIBERTÉ, ÉGALITÉ, À TA SANTÉ!